{"id":7,"date":"2023-06-06T14:25:16","date_gmt":"2023-06-06T12:25:16","guid":{"rendered":"http:\/\/80.211.238.222\/wwwbassedora\/wppianezza\/?page_id=7"},"modified":"2023-07-29T10:39:06","modified_gmt":"2023-07-29T08:39:06","slug":"chi-siamo","status":"publish","type":"page","link":"http:\/\/80.211.238.222\/wwwbassedora\/wppianezza\/index.php\/chi-siamo\/","title":{"rendered":"Storia"},"content":{"rendered":"\n

A cura di Giovanni Adorno, storico del territorio<\/p>\n\n\n\n

Hominibus et Communitati Planitiarum…qui nunc proh dolor incendium, ut informati existimus, passi sunt et feri omnium bonorum suorum consumptionem, pluresque eorum litteras, franchisias, documenta et informationes perdiderunt…libertates, privilegia, franchisias et immunitates confirmamus, emologamus et approbamus.<\/em><\/p>\n\n\n\n

Con queste parole estrapolate da un periodo della cancelleria ducale, Amedeo IX di Savoia, da Chambery, il I marzo 1446 forniva a Pianezza il nucleo centrale del proprio archivio costituito dagli statuti e dai relativi atti di concessione. Amedeo IX, il Beato, \u00e8 effigiato su una parete dell\u2019antica pieve di S. Pietro nelle vesti di protettore, in armi davanti alle mura del borgo in fiamme.<\/p>\n\n\n\n

Scarsi elementi di cultura materiale e pochi documenti di eterogenea provenienza rendono difficile documentare le origini di Pianezza. Un insediamento dell\u2019epoca di colonizzazione romana si \u00e8 sviluppato in aziende agricole sparse e in un nucleo di abitazioni riunite sul punto pi\u00f9 elevato della sponda sinistra della Dora Riparia, dove ai primordi della diffusione del cristianesimo si costitu\u00ec un centro missionario succursale della basilica di San Massimo a Collegno.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019espansione del districtus <\/em>vescovile dopo l\u2019anno mille insedi\u00f2 in Pianezza un castello a controllo del ramo sinistro della \u201cvia Francigena\u201d, e attorno a esso i possessi e le corti degli enti ecclesiastici.<\/p>\n\n\n\n

Nel 1245 \u00e8 attestata a Pianezza la costruzione di una Villa Nova prope Petra Mora <\/em>su terreni ottenuti in enfiteusi dalle monache di Brione per estendere la capacit\u00e0 dell\u2019abitato a ricevere i residenti dei nuclei sparsi nella campagna che cercavano rifugio in seguito alle scorrerie di savoiardi e monferrini. L\u2019interesse dei conti savoiardi verso l\u2019Italia fece s\u00ec che si usasse ogni mezzo politico, economico, parentale, militare per sgretolare il potere vescovile e per scendere verso la pianura e arrivare a Torino. Dopo uno scontro con i Marchesi del Monferrato, conclusasi senza guerra con una pattuizione tra assedianti e castellano, Pianezza nel 1290 fu \u201cCastellania\u201d sabauda per ottantun anni.<\/p>\n\n\n\n

Tra il 1328 e il 1360 a Pianezza si costru\u00ec la bealera per irrigare i terreni aridi della regione Cassagna e aumentare la produttivit\u00e0 agricola; la si fece correre in una galleria sotto ilcordone morenico su cui \u00e8 edificato il paese.<\/p>\n\n\n\n

I Savoia-Acaja operarono grandi trasformazioni istituzionali e territoriali infeudando i paesi esistenti e creando nuovi feudi per riscuotere ulteriori diritti.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019infeudazione di Pianezza a un ramo dei Provana di Carignano non port\u00f2 pace a Pianezza: i Provana forti del loro numero e delle loro ricchezze (novanta feudi tra Torino e le Alpi), creditori di grandi somme dagli Acaja, insofferenti alle nuove esazioni imposte si ribellarono nel 1365 organizzando il loro esercito privato nel castello di Pianezza. Gli aiuti promessi dai Visconti e dal marchese di Saluzzo non arrivarono mai e Filippo d\u2019Acaja assediando Pianezza sed\u00f2 la rivolta. <\/p>\n\n\n\n

Nel 1466 un incendio distrusse molto materiale documentario e le vicende particolari di Pianezza sono attestabili dal Cinquecento. La serie degli atti della Credenza <\/em>inizia nel 1549 all\u2019epoca dei nuovi ordinamenti di Emanuele Filiberto \u201ctesta di ferro\u201d. Egli stim\u00f2 che il castello e il feudo fossero adeguati regali per la sua favorita Beatrice Langosco di Stroppiana che gli aveva generato tre figli: li acquist\u00f2 e glieli don\u00f2 con una finta vendita. Il feudo fu eretto a Marchesato. Tra i discendenti di Beatrice emerse Giacinto di Simiane, Marchese di Pianezza e primo Ministro della Madama Reale Maria Cristina. Quando scoppi\u00f2 la \u201cguerra dei cognati\u201d la sua fama di \u201cmadamista\u201d fece s\u00ec che il paese fosse saccheggiato e incendiato: si ebbe cos\u00ec in nuovo grande danno per l\u2019archivio. <\/p>\n\n\n\n

Tra il Seicento e il Settecento Pianezza godette di prosperit\u00e0 economica, l\u2019ultimo scontro armato avvenuto su queste terre \u00e8 del 1706 durante l\u2019assedio di Torino, ma qui fu un episodio minore con la presa del castello e la partecipazione, divenuta leggenda ampollosamente esagerata, della popolana Maria Bricca. Insieme con i frutti delle requisizioni, alle \u201ccondotte forzate\u201d e all\u2019esazione di balzelli, Pianezza dovette trasferire a Torino anche le carte dell\u2019archivio che furono poi riportate a Pianezza a guerra ultimata dallo stesso Giovanni Soffietto che le aveva trasportate la prima volta.<\/p>\n\n\n\n

Le vicende di Pianezza durante il periodo napoleonico e successivamente non sono dissimili da quelle del resto del Piemonte. In questi territori nacquero alcune industrie tessili che sfruttarono le acque della Dora e contemporaneamente si form\u00f2 una classe operaia non dissimile da quella torinese. Il fascismo tocc\u00f2 Pianezza come le altre aree piemontesi. <\/p>\n\n\n\n

Infine, questa cittadina divenne parte della \u201ccintura\u201d di Torino.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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